L’importanza di saper lasciar andare

 

Buongiorno a tutti, e benvenuti ad una nuova puntata del podcast di… Niente Paura!

 

Nella puntata di oggi tratteremo dell’importanza di saper lasciar andare, un tema che spesso diventa di primaria importanza durante i percorsi di psicoterapia che svolgo assieme ai miei pazienti.

 

Scopriamolo insieme!

 

 

L’argomento del giorno

 

Una volta mi fu raccontata una storia molto interessante. Il protagonista di questa storia era Sisifo, un uomo sagace, avaro e senza scrupoli che nella sua vita aveva accumulato ogni genere di ricchezze.

Quando Sisifo morì Ade, il dio dell’oltretomba, ideò una punizione sottile e crudele per punirlo della sua avarizia.

Ade portò Sisifo ai piedi di una collina e gli disse che in cima a quella collina si sarebbe trovata la porta per i campi Elisi, ovvero l’equivalente del paradiso nella mitologia classica, e disse a Sisifo che se avesse voluto avrebbe potuto portare tutti i suoi beni nel paradiso.

Mentre disse ciò Ade raggruppò tutti i beni di Sisifo in una sfera a cui poi diede le sembianze di una pietra.

Sisifo, felice per la decisione di Ade, iniziò a spingere con estrema fatica la grossa pietra, e dopo innumerevoli sforzi e tantissimo tempo riuscì quasi a raggiungere la cima della collina.

Quando la pietra fu posizionata alla fine della collina, iniziò a rotolare all’indietro come spinta dalla forza di gravità, e si fermò alla base della collina.

Sisifo pensò di aver commesso un qualche tipo di errore o di imprudenza, per cui tornò ai piedi della collina e ricominciò a spingere la pietra con enorme fatica, ma anche questa volta la pietra tornò indietro una volta raggiunta la cima della collina e così fece ogni volta che Sisifo provò a trascinarla fino all’ingresso dei campi Elisi.

La vera punizione di Ade consisteva nel fatto che Sisifo avrebbe comunque potuto entrare nei campi Elisi se avesse deciso di abbandonare la pietra, ma la sua avarizia e la sua incapacità nel lasciar andare le cose del passato gli hanno precluso questa possibilità (e di conseguenza la sua felicità).

 

 

Perché è importante

Anche se il mito greco originale era un po’ diverso, questa versione della storia mi è stata raccontata in chiave psicologica perché tutti noi, come Sisifo, ci ostiniamo a spingere la nostra pietra, ma per raggiungere la nostra felicità dobbiamo lasciarla andare, altrimenti ci trascinerà sempre all’indietro e ci impedirà di raggiungere ciò che desideriamo.

Un esempio analogo che spesso raccontano gli insegnanti di Yoga riguarda la cattura delle scimmie. In India le scimmie sono un vero problema, perché in molti paesi entrano addirittura nelle case delle persone, rubando cibo e rovinando oggetti. Per poterle catturare senza far loro del male, gli indiani hanno inventato un metodo molto particolare; il metodo consisteva nel legare dei vasi dal collo stretto a delle colonne o ad altri elementi dell’ambiente, in modo che questi vasi non potessero essere spostati. Dopodiché, nei vasi vennero fatti scivolare dei frutti molto profumati prima di uscire dalla stanza in questione.

Le scimmie, quando entrarono nella stanza attirate dal buon odore del frutto, infilarono le mani dentro al vaso per poterlo prendere, ma il collo dei vasi era appositamente troppo stretto, per cui una mano vuota vi scivolava dentro senza problemi, ma non permetteva l’uscita insieme al frutto.

Le scimmie, non capendo quale fosse il problema, tiravano e si dimenavano ma senza aprire la mano e abbandonare il frutto che stringevano in pugno, e a causa di ciò vennero catturate facilmente.

Perché è importante quindi? Per evitare di pagare un prezzo che in molti casi non solo è salatissimo, ma con il passare degli anni diventa ancor più caro.

Il lavoro dello psicologo è anche questo in fondo, aiutare le persone ad identificare ciò che devono lasciar andare e aiutarle a riuscirci in questa impresa.

 

 

I consigli dello psicologo

 

In questo caso è un po’ difficile dare dei consigli generici, perché ogni persona ha bisogno di lasciar andare la propria pietra, metaforicamente parlando, e questa pietra può essere molto diversa per ognuno di noi.

In genere, le “pietre” più comuni sono un partner che ci rende infelici, un lavoro che ci deprime, un forte orgoglio che allontana gli altri, il fantasma della propria inadeguatezza, la propria zona di comfort ed altro ancora.

Quello che sicuramente è consigliabile per tutti, e che di conseguenza è il mio consiglio, è di tenere d’occhio la propria sofferenza.

Le persone hanno paura della propria sofferenza, proprio perché è spiacevole.

Tuttavia è questo il modo che il nostro corpo e la nostra mente hanno per segnalarci che qualcosa non va, che deve essere cambiato.

Posso capire la sofferenza non sia piacevole, ma ricopre la stessa funzione che ricoprono i sensori di parcheggio nelle automobili: se suonano ed il loro segnale è acutissimo stanno cercando di evitare di farci sbattere contro un ostacolo, non lo fanno per farci del male.

Seguite la sofferenza quindi, e domandatevi se non sia arrivato il momento di cambiare qualcosa nella vostra vita.

 

 

Saluti e anticipazioni

 

Eccoci arrivati alla fine di questa puntata.

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Il prossimo episodio di “Niente-Paura” uscirà tra una settimana esatta, ma ora vorrei chiedervi una cosa… Come si riconoscono le menzogne?

Lo scopriremo nella prossima puntata, A PRESTO!

 

 

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