In che modo un salice può insegnarti a vivere meglio?

A volte non è la forza, ma la cedevolezza che rende possibile affrontare situazioni, pensieri o eventi spiacevoli. Scopri come!

C’è una leggenda che mi piace molto e che può essere di ispirazione per chi soffre a causa dell’ansia.

Tanto tempo fa un medico di nome Shirobei Akiyama, originario del Giappone, viaggiava per le varie nazioni dell’Asia per studiare un modo di migliorare lo stile di combattimento fino a renderlo il migliore di tutti.

Questo medico era frustrato perché, in ogni approccio che incontrava, la forza fisica dei contendenti quasi sempre determinava il vincitore, in barba alla conoscenza, allo stile e alla disciplina del perdente.

In quel periodo si abbatté sulla nazione una nevicata di una potenza e di una durata senza precedenti. La neve caduta era talmente tanta che, accumulandosi, aveva spezzato i rami degli alberi più robusti per il troppo peso, facendo rimanere spogli gli alberi.

Solo i salici erano rimasti intatti. I suoi rami infatti si flettevano sotto il peso della neve, lasciandola cadere, per poi ritornare subito nella posizione originaria.

Questo fatto impressionò molto il medico che, intuendo l’importanza del principio che aveva visto, lo applicò alle tecniche che stava studiando e dando origine ad una delle scuole più antiche del Ju-Jitsu.

La filosofia di vita del salice non è utile solo nello scontro fisico, come nelle arti marziali, ma anche negli scontri verbali e soprattutto nella gestione delle difficoltà della vita.

In psicologia questa filosofia si chiama “Resilienza”.

La Resilienza è un termine che deriva dalla scienza dei materiali e indica

“la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione”. 

Per approfondimenti: https://it.wikipedia.org/wiki/Resilienza_(psicologia)

 

Anche le persone hanno un certo grado di Resilienza e questa Resilienza è ciò che permette di riprendersi da un lutto, da un dolore, da una delusione e così via.

Nella vita non sempre si può impedire che gli eventi tristi, tragici e pesanti ci colpiscano; ciò che possiamo fare è allenare il nostro grado di Resilienza per abituarci a reagire dopo essere stati colpiti e a non farci sopraffare dal malessere.

L’allenamento alla resilienza è un ulteriore tipo di lavoro che si fa con uno psicologo, ma tutti, sia coloro che hanno iniziato un lavoro di tipo psicologico, sia coloro che non ne hanno iniziato alcuno, possono trarre benefici migliorando il proprio grado di Resilienza.

Come per molte cose in psicologia, il grado di resilienza si determina da quanto ci siamo allenati a svilupparla. Per fare un esempio: se noi vogliamo allenare la muscolatura del nostro corpo e non abbiamo mai fatto ginnastica prima d’ora, è logico che non riusciremo ad alzare un peso di 70 kg. Viceversa, se noi ci iscriviamo in palestra, facciamo gli esercizi che il nostro personal trainer ci consiglia, e dedichiamo tempo e costanza all’allenamento, allora, presto o tardi, riusciremo ad alzare il peso di 70 kg senza troppi problemi.

Il grado più o meno elevato di Resilienza infatti non è una questione di genetica. Non è paragonabile all’essere nato con gli occhi chiari o con gli occhi scuri, non è paragonabile all’essere alti o bassi. È un qualcosa che tutti noi possiamo allenare, e dobbiamo tenere a mente che non esistono persone più resilienti e persone meno resilienti. Esistono solo persone che si sono allenate maggiormente e persone che si sono allenate di meno.

Ovviamente anche la Resilienza hai suoi limiti, non possiamo aspettarci di riuscire ad arrivare ad un grado di imperturbabilità tale da non essere turbati da un evento estremo, come può essere ad esempio un lutto, così come, mantenendo l’esempio del sollevamento pesi, non possiamo credere di poterci allenare fino a riuscire a sollevare una tonnellata (1000 kg).

Tuttavia una resilienza allenata ci permette di fronteggiare molto più agevolmente le mille difficoltà della vita, ed è un aiuto non indifferente anche nei malaugurati casi in cui avvengono eventi estremi.

Quindi, se siamo in ansia per qualcosa, quello che dobbiamo fare è allenare la nostra resilienza. Le cose possono anche andare male nella vita, è una cosa normale, è una cosa comune, è una cosa che capita a tutti. Noi non possiamo vedere il futuro; non sappiamo se l’aver fallito una prova o l’aver perso una opportunità possa portarci o meno a scoprire un bene più grande. Cristoforo Colombo era convinto di andare in India, ed invece fece conoscere l’America, il risotto alla milanese nacque da uno scherzo, il gorgonzola nacque da un errore di conservazione, i pneumatici delle auto, il cellophane, i post-it, i raggi X, il forno a microonde ed altri ancora sono tutte invenzioni nate per errore o pensate inizialmente per altri scopi. Tutte queste scoperte e molto altro ancora oggi non ci sarebbero nella nostra vita se le cose fossero sempre andate per “il verso giusto”. Il modo quindi per non essere schiacciati dall’ansia è quello di allenare la propria resilienza, e di avere fede, fede che se le cose non sono andate nel modo in cui noi volevamo, forse è addirittura meglio così! 

Per concludere invece di reagire agli imprevisti con la Resistenza (ovvero opporre una forza contro una forza avversa) dobbiamo reagire con Resilienza (sviluppare la capacità di lasciar andare la forza che ci viene contro senza esserne schiacciati). 

 

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Foto by Pixabay

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