Pubblico anche su questo sito un intervista rilasciata in questi giorni alla rivista Vanityfair e che potete leggere integralmente cliccando qui
Più tempo per curare il proprio corpo, per coltivare nuove amicizie e passioni. Sono solo alcuni dei “singles benefits” emersi da un’indagine condotta dalla piattaforma di MioDottore
L’idea non è quella di boicottare il romanticismo che accompagna il count down al giorno di San Valentino. E nemmeno la status di serenità di tutte le coppie che esistono su questo pianeta. Tutt’altro. L’ indagine sui «singles for benefits» condotta da MioDottore, piattaforma specializzata nella prenotazione online di visite mediche, con il supporto dello psicologo Argo Penovi, ha cercato di mettere in evidenza quali sono i veri aspetti positivi dell’essere single, analizzandoli anche per fascia d’età.
In gallery, invece, trovate i 10 motivi fonte di benessere per chi non è in coppia.
ESSERE SINGLE A 20 ANNI
«Non essere in coppia e dunque avere più tempo da dedicare al proprio percorso di studi, allo sport e alla carriera è senza dubbio uno dei vantaggi più significativi della singletudine in questa fascia d’età. Molti tra coloro che non hanno avuto relazioni amorose per lunghi periodi tra i 20 e i 30 anni, spesso oggi ricoprono posizioni lavorative di maggiore prestigio. Questo perché ogni relazione amorosa richiede una quantità di energie, denaro e compromessi che non possono essere incanalati nella costruzione di progetti privati».
ESSERE SINGLE TRA I 30 E I 40 ANNI
«I trentenni di oggi sono molto differenti rispetto a quelli di 10 anni fa. La società è cambiata, il prolungarsi degli studi, l’attuale situazione economica non ha permesso a tutti di essere indipendenti e avere un’abitazione altra dalla famiglia di origine. Tale situazione genera una seconda adolescenza priva dei difetti della precedente portando a preferire l’indipendenza rispetto alla creazione di un’unione consolidata. Anche a livello sessuale, i trentenni single dei nostri giorni sono più attivi e disinibiti rispetto ai coetanei di 10 anni fa: per attitudine adolescenziale, potere economico e per le nuove tecnologie e app di incontri che facilitano l’avvicinamento a più partner».
ESSERE SINGLE A 40 ANNI
«Si potrebbe pensare che la non creazione di un nucleo familiare sia una sorta di “progetto mancato”, ma questo può essere fonte di malessere solo per chi lo desidera e non ha ancora avuto modo di raggiungerlo. In realtà», secondo l’esperto di MioDottore «sono sempre di più gli italiani che preferiscono uno stile di vita votato alla libertà individuale. Per loro la decade tra i 40 e i 50 anni è il momento perfetto: chi aspirava ad essere un professionista in ambito lavorativo ha avuto modo di diventarlo, i guadagni economici sono cospicui, la maturazione psicologica è raggiunta e la sessualità può essere libera e senza compromessi».
ESSERE SINGLE A 50 ANNI
«La principale differenza riscontrabile nei cinquantenni è tra chi vive questa età da single senza figli e chi con prole al seguito e magari nipoti. L’aspetto positivo dell’essere single senza ragazzi in questo periodo della vita si traduce con l’avere meno preoccupazioni e scontri generazionali, oltre a non sentirsi “prigionieri” di quella che nel corso degli anni può essersi trasformata in una famiglia disfunzionale. Diversamente, chi è single ma con figli e magari nipoti, può godersi l’affetto dei propri cari, ma senza condividere gli spazi e i tempi di una famiglia da gestire in prima persona».
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