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Che cos’é l’empatia

 

Buongiorno a tutti, e benvenuti ad una nuova puntata del podcast di… Niente Paura!

Nella puntata di oggi tratteremo del tema dell’empatia. Questo termine, spesso usato impropriamente, è usato per indicare l’elemento più importante nella creazione di buone relazioni tra le persone, ed è centrale nello sviluppo dell’autostima, nella creazione dei gruppi e in tanto altro ancora.

Scopriamolo insieme!

 

 

L’argomento del giorno

 

Secondo la Treccani il termine empatia indica la “Capacità di porsi nella situazione di un’altra persona” o, più esattamente, di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro.

Per studiare l’empatia nel corso del tempo furono fatti molti esperimenti, ma quello che preferisco fu l’esperimento dei mendicanti.

 

Negli anni 80 alcuni ricercatori dell’università di Uppsala (in Svezia) fecero un esperimento molto particolare. Questo esperimento era composto da due parti. La prima parte prevedeva che 6 studenti maschi (tutti volontari) si vestissero come mendicanti ed andassero a chiedere l’elemosina per le strade della città.

Tre di questi studenti volontari erano svedesi (quindi conterranei dei cittadini) e gli altri non lo erano, anzi, avevano dei tratti spiccatamente forestieri o addirittura esotici.

Dopo una giornata di elemosina tutti e sei gli studenti tornarono all’università per conteggiare la quantità di monete elemosinate.

Il risultato dell’esperimento fu che gli studenti dai tratti esotici ottennero, in media, una moneta ogni 28 passanti, mentre gli studenti svedesi (e quindi conterranei ai passanti) ottennero in media una moneta ogni 11 persone, più del doppio delle monete rispetto agli studenti nordici.

Sarebbe facile imputare al razzismo questo risultato, ma in realtà il motivo era un altro.

La seconda parte dell’esperimento prevedeva una nuova giornata di elemosina, ma questa volta tutti e 6 gli studenti erano svedesi, e come altra differenza, tre di questi studenti svedesi erano vestiti da mendicanti, e gli altri tre erano vestiti bene, con la barba ben tagliata, i capelli in ordine e dei bei vestiti.

Dopo questa seconda giornata di elemosina i sei studenti svedesi tornarono all’università e dai conteggi si scoprì che gli studenti ben vestiti avevano a loro volta raccolto più del doppio delle monete elemosinate dagli studenti vestiti da mendicanti.

Come mai? Se per la prima parte dell’esperimento sarebbe stato semplice giustificare questa scelta con il razzismo, come mai nella seconda parte dell’esperimento ricevettero più denaro gli studenti vestiti normalmente rispetto agli studenti che apparivano come bisognosi?

Il motivo è da attribuirsi alla regola dell’empatia, ovvero “siamo meglio disposti nei confronti delle persone più simili a noi”.

Fate attenzione a quanto questa regola sia conosciuta ed utilizzata da dei bravi venditori, da dei politici carismatici e da personaggi dello spettacolo.

Perfino chi non conosce questa regola ma ha un grande carisma la segue inconsciamente.

Tutti noi siamo più portati a seguire e ad accettare nella propria vita le persone che si rivelano simili.

Questo esperimento dimostra soprattutto che la propensione al soccorso che dimostriamo dipende principalmente da quanto sentiamo “simile” o “vicina” la persona o il gruppo di persone alle quali ci rivolgiamo.

Più sentiamo una distanza emotiva, di opinioni, di pensiero ecc e meno ci sentiamo propensi all’aiuto, senza scomodare facili spiegazioni come il razzismo, l’insensibilità, la cattiveria ecc.

 

 

Perché è importante

 

Nel momento in cui si deve chiedere un favore ad una persona invece di far leva sui suoi buoni sentimenti, parlando dei propri problemi o invece di chiedere prepotentemente l’aiuto richiesto, facendo leva sul fatto che il vostro interlocutore si senta in obbligo di aiutarvi, provate a far leva su tratti, bisogni, desideri e su tutto ciò che avete in comune allo scopo di essere percepiti come “simili”; potreste ottenere dei risultati molto più soddisfacenti…

 

 

 

I consigli dello psicologo

 

Il primo consiglio è quello di allenarsi ogni giorno nello sviluppo delle attestazioni di empatia. Con attestazioni di empatia non pretendo sviluppare la capacità di entrare in profondo contatto con gli altri esseri umani, ma di allenarsi nel farlo quanto basta per raggiungere un minimo alla portata di tutti.

Ad esempio una delle cose che più infastidiscono le persone è la mancanza di empatia dei propri bisogni unita alla richiesta di anteporre i bisogni degli altri.

Immaginate quindi di essere in fila alle poste o al supermercato e che qualcuno cerchi di saltare la fila perché ha fretta. Quanto sareste disposti a far passare questa persona? Nella maggior parte dei casi direi poco, anche perché in genere anche voi siete di corsa oppure preferireste far altro.

Immaginate ora la stessa situazione, ovvero che siete in fila alle poste o al supermercato e che la persona dietro di voi vi chieda: “Buongiorno, mi rendo conto che anche lei non veda l’ora di uscire da questa fila, ma purtroppo per me temo che il tempo che ho pagato al parchimetro dove ho parcheggiato la mia macchina stia scadendo e vorrei evitare di dover pagare una multa. Dato che sicuramente nemmeno a lei fa piacere dover pagare una multa, mi farebbe la gentilezza di lasciarmi passare per favore? Gliene sarei molto grato”.

In questo secondo esempio sono davvero poche le persone che rifiuterebbero di far passare questa persona, non solo perché ha fornito un motivo valido (ovvero il fatto che stia per scadere il tempo acquistato al parchimetro) ma anche perché ha fornito diverse attestazioni di empatia come: “mi rendo conto che anche lei non veda l’ora di uscire da questa fila” e “dato che sicuramente nemmeno a lei fa piacere dover pagare una multa”.

Il potere dell’empatia quindi non solo ci porta ad aiutare una persona che ci capisce, ci è più vicino, ma ci farebbe anche scontrare contro la disapprovazione delle altre persone in caso di rifiuto.

La disapprovazione però non ci sarebbe nel caso di un semplice motivo senza attestazione di empatia.

Tornando al nostro esempio, la persona che vuole superare la fila se invece di dire “Buongiorno, mi rendo conto che anche lei non veda l’ora di uscire da questa fila, ma purtroppo per me temo che il tempo che ho pagato al parchimetro dove ho parcheggiato la mia macchina stia scadendo e vorrei evitare di dover pagare una multa. Dato che sicuramente nemmeno a lei fa piacere dover pagare una multa, mi farebbe la gentilezza di lasciarmi passare per favore? Gliene sarei molto grato”; si limitasse a dire “Ehi tu, fammi passare avanti perché mi scade il parcheggio” difficilmente raccoglierebbe lo stesso sostegno.

Allenarsi quindi nelle attestazioni di empatia, ovvero il riconoscere i bisogni ed i desideri altrui, indipendentemente dal dover chiedere o meno dei favori, vi mette nelle condizioni di risultare più piacevoli e di conseguenza avere migliori relazioni e scambi con le altre persone.

 

 

Saluti e anticipazioni

 

Eccoci arrivati alla fine di questa puntata.

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Il prossimo episodio di “Niente-Paura” uscirà tra una settimana esatta, ma ora vorrei chiedervi una cosa… Come si diventa autorevoli?

Lo scopriremo nella prossima puntata, A PRESTO!

 

 

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Disegni by: Giulia Gennaretti

 

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