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Lutto per un animale domestico

 

Vivere un lutto non è mai una esperienza semplice, ma alcune persone possono vivere una esperienza di malessere legata al lutto in modo maggiore rispetto ad altre.

Ciò che rende il lutto per un animale domestico una esperienza potenzialmente anche molto grave è che a differenza del lutto per gli esseri umani, molte persone non si concedono il permesso di elaborare il dolore. Si sentono in colpa per provare tanto dolore “solo” per un animale e quindi cercano di fuggire dal dolore. Un dolore ignorato tuttavia non è un dolore che può passare facilmente

Un dolore ignorato tuttavia non è un dolore che può passare facilmente e quando ciò accade la persona può cadere in una spirale negativa che può sfociare nella depressione, un disturbo dell’umore che può avere ripercussioni potenzialmente molto gravi in tutti gli ambiti di vita, primi fra tutti quello relazionale e quello lavorativo.

 

In questi casi è fortemente consigliabili rivolgersi ad uno psicologo per essere aiutati ad elaborare il lutto che si sta vivendo e per concludere le cinque fasi dell’elaborazione del lutto, ovvero:

 

  • Fase della negazione o del rifiuto: “ Una fase in cui non si vuole credere a quello che è successo ed è facile (e comune) cercare di rifugiarsi nella negazione di quanto accaduto, perché la negazione è un potente meccanismo di difesa che si attiva per proteggere la persone dalla tristezza e dalla paura della morte. Una delle negazioni più comuni nel lutto per un animale domestico è la ricerca e l’acquisto di un animale della stessa razza e di aspetto simile all’animale domestico morto. Questo elemento, già di per sé negativo, diventa ancor più controproducente quando si assegna al nuovo animale lo stesso nome dell’animale deceduto e si richiedono da lui gli stessi gesti o abitudini.
  • Fase della rabbia: In questa fase si manifestano emozioni forti come rabbia e paura. Chi vive in questa fase spesso esaspera queste emozioni con i familiari, con il veterinario, con Dio o con chiunque cerchi di contenere queste emozioni dirompenti.
  • Fase della contrattazione o del patteggiamento: Questa fase è maggiormente presente nelle persone che hanno ricevuto una diagnosi negativa e che stanno per morire, ma può manifestarsi anche nelle persone che stanno vivendo un lutto, perfino nel caso del lutto per un animale. In questa fase si cerca il più possibile di identificare delle regole o dei patti per tenere alla larga il male. Ad esempio può capitare che una persona che sta vivendo un lutto perché il proprio animale è stato investito da una macchina possa iniziare a non andare più a piedi o possa sperimentare un intenso disagio all’idea di attraversare la strada anche se non stanno circolando automobili (nei casi più gravi è possibile sperimentare persino un attacco di panico che ha lo scopo di evitare l’esposizione a ciò che viene ritenuto più spaventoso). 
  • Fase della depressione: Quando diventa ormai chiaro che non è possibile alcuna contrattazione o negazione, si vive una fase di depressione. Questa fase però, anche se terribile, è un bene in realtà perché permette alla persona di confrontarsi con l’emozione della tristezza, e questo confronto permette al dolore di essere lenito.
  • Fase dell’accettazione: quando la persona ha avuto modo di elaborare la tristezza inizia a provare accettazione. Sebbene l’accettazione non sia una condizione in cui si è sempre immuni dalle emozioni di rabbia o tristezza, tuttavia è un momento in cui il dolore viene “normalizzato” e si è pronti a proseguire la propria vita, senza per questo dimenticare il proprio animale domestico.

 

Vivere un lutto quindi può essere una esperienza più devastante di quanto non possa sembrare. Diventa importante quindi farsi aiutare prima che il malessere diventi ancora più grande.

 

Foto by Pixabay

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